Syri i Kalter – L’Occhio Azzurro

L’Albania meridionale è una straordinaria meta turistica, famosa per le numerose meraviglie archeologiche e storiche che detiene, come le antiche città di Butrint e Byllis o la città di Gjirokastër, patrimonio mondiale dell’UNESCO. A questa ricchezza culturale si aggiunge una natura sorprendente: montagne che precipitano nel mare Ionio, vallate boscose, fiumi di un verde smeraldo e sorgenti carsiche uniche nel loro genere.

Tra le attrazioni naturali spicca Syri i kaltër, la Sorgente dell’Occhio Blu, uno dei luoghi più iconici del sud dell’Albania. È un sito che unisce fascino geologico, bellezza paesaggistica e facilità di visita, perfetto sia come escursione in giornata da Saranda e Ksamil, sia come tappa in un itinerario on the road tra costa e entroterra.

Cos’è Syri i kaltër (Occhio Azzurro)

Syri i kaltër, che significa letteralmente Occhio Azzurro (conosciuta anche come “Sorgente dell’Occhio Blu”) è una spettacolare sorgente carsica che alimenta il fiume Bistricë. La cavità sottomarina, avvolta da vegetazione rigogliosa, appare come una grande “pupilla” blu scurissima circondata da cerchi concentrici turchesi: l’effetto ottico che dà il nome alla sorgente. L’acqua, purissima e potabile, sgorga dal cuore della montagna a temperatura costante (circa 10–13 °C) e prosegue in un tratto di fiume limpidissimo dove si riflettono canne, salici e il verde delle colline.

È una sorgente vauclusiana (ovvero una risorgiva in pressione da grande profondità): i sub sono scesi oltre i 45–50 metri ma la profondità reale non è stata ancora accertata. La portata è molto consistente e fa sì che al centro la spinta dell’acqua “respingi” indietro ciò che vi cade: non è raro vedere i sassi gettati dai visitatori risalire verso la superficie pochi istanti dopo, come se la sorgente “soffiasse”.

L’Occhio Azzurro è tutelato come monumento naturale: l’obiettivo è preservare un ambiente delicatissimo, in cui basta poco per intorbidare l’acqua o danneggiare la vegetazione acquatica. È fondamentale attenersi alla segnaletica sul posto, rimanere sui camminamenti e rispettare eventuali divieti temporanei (ad esempio sull’uso dei droni o sul nuoto).

Perché visitarla: cosa aspettarsi

La visita si sviluppa su un percorso facile in lieve discesa lungo circa 1–1,5 km (tempo di cammino medio 15–25 minuti a tratta), che attraversa un bosco ombroso fino alle piattaforme panoramiche sulla sorgente. Lungo il tragitto sono presenti piccoli chioschi, aree picnic e un ristorante affacciato sull’acqua. Il colpo d’occhio finale è sempre d’effetto, con il contrasto tra il nero-blu della cavità e il turchese fluorescente della corona esterna.

Le condizioni di luce cambiano molto l’esperienza: nelle ore centrali, con il sole alto, i colori risultano più saturi e brillanti; al mattino presto e nel tardo pomeriggio l’atmosfera è più intima e fotografica, con riflessi smeraldo tra gli alberi. Nelle giornate estive affollate conviene arrivare entro le 9:00–9:30 o dopo le 16:30 per godersi la sorgente con meno persone e temperature più miti.

Il nuoto in prossimità dell’“occhio” può essere regolamentato o non consentito in alcune stagioni o aree per ragioni di sicurezza e tutela: l’acqua è gelida e la corrente in prossimità della cavità è forte. In altri tratti del Bistricë, più a valle, ci si può rinfrescare in pozze tranquille. In ogni caso, attenersi alla segnaletica sul posto è la regola.

Fiume Bistricë

L’attrazione del luogo è accentuata dall’acqua cristallina del fiume Bistricë. Tale è la chiarezza che si possono distinguere dalla superficie piante acquatiche, ciottoli e piccoli pesci. Si può anche fare il bagno in alcuni tratti, ma la temperatura dell’acqua resta attorno ai 10–13 °C tutto l’anno e scoraggia i più freddolosi. Il Bistricë non è navigabile: la visita è pedonale, con brevi passerelle in legno e punti panoramici.

La foresta

Una vegetazione ripariale molto varia avvolge le rive del fiume: salici, ontani, pioppi, noccioli, insieme a felci e muschi che prosperano grazie all’umidità costante. Il sentiero nel bosco (in buona parte ombreggiato) è adatto anche a famiglie con bambini. Dalla sbarra di accesso al parco si cammina per 15–25 minuti fino alle terrazze principali sulla sorgente; le calzature ideali sono scarpe da ginnastica con suola antiscivolo o sandali da trekking.

Dove si trova e come orientarsi

L’attrazione si trova nel sud del Paese, nel distretto di Delvinë, a circa 18–25 km da Saranda in direzione Gjirokastër. Syri i kaltër sorge nei pressi del villaggio di Musinë (Mullinë), sul versante occidentale del massiccio del Mali i Gjerë, lungo la strada Sarandë – Gjirokastër. Dalla strada principale si imbocca la deviazione segnalata che conduce all’ingresso del parco, dove si trova un’area di parcheggio; da qui si prosegue a piedi lungo il sentiero che costeggia il fiume.

Trasporti: come raggiungere Syri i kaltër

In auto: la soluzione più comoda e flessibile. Da Saranda imboccate la SH99 verso Gjirokastër e seguite le indicazioni “Blue Eye / Syri i kaltër”. Il tempo di guida è 30–45 minuti a seconda del traffico estivo. Il parcheggio si trova all’ingresso dell’area naturalistica; in alta stagione può essere a pagamento e i posti si esauriscono nelle ore centrali.

In autobus: non esiste un bus urbano “dedicato”, ma le furgon e le corse interurbane Sarandë–Gjirokastër fermano all’incrocio per il Blue Eye su richiesta. Informatevi alla piccola agenzia bus nel centro di Saranda sulle corse con stop al Blue Eye e sugli orari del ritorno; spesso è possibile comprare il biglietto e chiedere all’autista di fermarsi all’andata e ripassarvi al ritorno.

Con tour organizzati o transfer: da Saranda, Ksamil e Gjirokastër sono disponibili escursioni di mezza giornata che combinano la sorgente con soste a Butrint o alle spiagge di Ksamil, soluzione comoda se non volete guidare e preferite orari certi. Potete confrontare tour e disponibilità direttamente dal widget qui sopra o presso le agenzie locali sul lungomare di Saranda.

In taxi: utile se viaggiate in 3–4 persone o avete poco tempo. Chiedete sempre tariffa A/R e attesa compresa prima di partire. In alternativa, potete farvi lasciare all’ingresso e concordare un orario di rientro.

Orari, biglietti e servizi

L’accesso all’area naturalistica è solitamente regolato da un ticket e da orari di apertura (con estensione più ampia in estate). In alta stagione sono presenti personale, chioschi, servizi igienici e un ristorante con terrazze a sbalzo sull’acqua. Le tariffe e gli orari possono variare di anno in anno: verificate in loco o presso gli uffici turistici di Saranda/Gjirokastër prima della visita. Portate contanti per eventuali parcheggi, navette elettriche o trenini turistici che, in alcuni periodi, collegano il parcheggio alle piattaforme panoramiche.

Consigli pratici per una visita top

  • Miglior momento: mattino presto o tardo pomeriggio per luce e minor affollamento. In inverno il sito è quieto e suggestivo, ma alcuni servizi possono essere chiusi.
  • Abbigliamento: scarpe comode con buon grip; in estate cappello, crema solare e repellente; in autunno/primavera un leggero impermeabile.
  • Foto & droni: rispettate gli eventuali divieti. La resa migliore si ottiene con luce alta, polarizzatore e tempi rapidi per fermare i riflessi sull’acqua.
  • Picnic sostenibile: usate le aree designate e riportate sempre via i rifiuti. Evitate di camminare fuori sentiero: la vegetazione ripariale è fragile.
  • Con bambini: il percorso è semplice; fate attenzione vicino alle piattaforme sopra l’acqua. L’acqua è molto fredda: niente tuffi improvvisati.
  • Animali: cani al guinzaglio; portate acqua e non lasciateli entrare nella sorgente.

Un’altra attività piacevole è godersi il pranzo al ristorante vicino alla cascata dell’Occhio Azzurro. Il locale ha tavoli costruiti su una balaustra sopra l’acqua fresca della sorgente e serve piatti tradizionali albanesi come agnello arrosto, formaggi locali e pesce alla griglia. Nelle vicinanze si può pranzare al sacco all’ombra, nelle aree picnic del bosco.

Dove alloggiare

Molti visitatori inseriscono Syri i kaltër in una gita in giornata da Saranda o Ksamil. Se preferite dormire nei dintorni, esistono piccole strutture e bungalow essenziali in zona. La soluzione più pratica resta comunque Saranda, che offre hotel e appartamenti per ogni budget e la massima scelta di ristoranti e servizi, oltre a bus e tour per l’entroterra.

hotel a Saranda, dove alloggiare

Se puntate a Ksamil per il mare, potete scegliere una base qui e visitare l’Occhio Blu al mattino prima di rientrare in spiaggia nel pomeriggio. Un’alternativa suggestiva è dormire a Gjirokastër, la “città di pietra” patrimonio UNESCO: di sera, tra vicoli lastricati e case ottomane, l’atmosfera è magica e la mattina seguente potete scendere verso la costa facendo sosta all’Occhio Blu.

Itinerari consigliati nei dintorni

  • Occhio Blu + Ksamil: partenza da Saranda, visita a Syri i kaltër (2–3 ore con calma) e rientro verso le spiagge di Ksamil per il pomeriggio.
  • Anello culturale: Saranda → Parco Archeologico di Butrint (UNESCO) → pranzo a Ksamil → Syri i kaltër → tramonto sul lungomare di Saranda.
  • Giorno nell’entroterra: Gjirokastër (castello e bazar) → pranzo tipico → Syri i kaltër → rientro a Saranda lungo la SH99.

Stagioni e meteo

Primavera (aprile–giugno): clima mite, natura al massimo, portata della sorgente elevata dopo le piogge; servizi quasi tutti operativi e affluenza contenuta (tranne ponti e festivi).

Estate (luglio–agosto): caldo intenso sulla costa; nel bosco e lungo il fiume si sta piacevolmente all’ombra, ma l’afflusso è alto nelle ore centrali. Arrivate presto o tardi e valutate le navette/ trenini se attivi.

Autunno (settembre–ottobre): luce splendida per le foto, temperature ideali, meno folla. Ottimo per abbinarla con i siti archeologici e con trekking leggeri nell’entroterra.

Inverno: esperienza più “selvatica”, ma alcuni servizi possono essere chiusi. Il sentiero può essere umido/scivoloso: portate scarpe adeguate.

Domande frequenti

È adatto a tutti? Sì, il percorso è semplice e adatto anche a famiglie. Carrozzine leggere possono passare in buona parte del tracciato, ma alcune sezioni finali hanno gradini/passerelle: portate un marsupio per bimbi piccoli.

Si può fare il bagno? Dipende dall’area e dalla stagione. Vicino alla cavità generalmente no (acqua gelida e corrente forte, oltre alla tutela del sito). Più a valle si trovano pozze tranquille: seguite sempre la segnaletica.

Quanto tempo serve? Considerate 1,5–3 ore tra cammino, foto e una sosta al ristorante o alle aree picnic. Se abbinate la visita ad altre tappe (Butrint, Ksamil, Gjirokastër), pianificate la giornata intera.

Ci sono servizi igienici e ristoro? Sì, nei periodi di alta stagione. Portate comunque acqua, soprattutto in estate.

Altri “Occhi Blu” in Albania

Non confondete Syri i kaltër di Saranda con il Syri i Kaltër i Thethit, un’altra sorgente (e cascata) spettacolare nel nord del Paese, nel Parco Nazionale di Theth nelle Alpi Albanesi. Sono luoghi diversi, distanti molte ore di guida, entrambi meritevoli ma con ambienti e logistiche differenti.

Abbinare natura e archeologia: Butrint e Gjirokastër

Se vi trovate nell’area, non perdete Butrint, sito UNESCO tra i più suggestivi del Mediterraneo: teatro romano, tempio di Asclepio, battistero paleocristiano, mura e porte antiche immersi in un parco lagunare ricchissimo di fauna. Per info aggiornate su orari, iniziative e mostre potete consultare anche il sito del parco (butrint.al).

A nord, la città-museo di Gjirokastër (UNESCO) incanta con il dedalo di vicoli acciottolati, le case-torre in pietra e il grande castello con vista sulla valle del Drin. È una base perfetta per esplorare l’entroterra e rientrare verso la costa con sosta all’Occhio Blu.

Risorse utili per pianificare

  • Autobus interurbani: per orari e collegamenti tra Saranda, Ksamil e Gjirokastër, potete verificare sui portali locali di trasporto (ad es. cercando le corse del giorno su aggregatori nazionali) o chiedere in agenzia in centro a Saranda.
  • Butrint: pagina UNESCO e sito ufficiale per orari e biglietti.
  • Tour: confrontate escursioni e navette sul widget in pagina o presso le agenzie sul lungomare.

Mappa e logistica finale

All’ingresso sono presenti segnaletiche e, in alta stagione, personale del parco. Il sentiero è ben evidente e in parte su ghiaia battuta; nelle ultime rampe compaiono gradini e passerelle in legno. Evitate di avvicinarvi al bordo della cavità: oltre a essere scivoloso, l’acqua è spinta verso l’alto con forza. Se avete valigie o passeggini pesanti, valutate le navette/trenini (quando operativi) o pianificate tempi più ampi per il rientro.

Ricordate che siete in un ambiente naturale protetto: la bellezza dell’Occhio Blu sta nella trasparenza assoluta dell’acqua e nella quiete del bosco. Il modo migliore per viverlo è con passo lento, rispetto e attenzione. Così l’“occhio” continuerà a guardare azzurro per tutti, ancora a lungo.

Syri i kaltër, la sorgente dell'Occhio Blu in Albania
L’Occhio Azzurro in Albania – Foto da Wikimedia