Il villaggio di Voskopoja

Voskopoja è un paese situato a 21 km ad ovest di Korca ed è un incantevole finestra che ci riporta ad almeno 400 anni fa, quando non era solo un paesino ma una città fiorente, ricca di chiese meravigliose.

La storia di Voskopoja

L’ex Moscopole o Voskopoja in albanese, è stata fondata nel XIV secolo. Tra il XVII e il XVIII secolo Moscopole divenne una delle città più sviluppate e prosperose della parte europea dell’Impero ottomano.

Una delle prime tipografie nei Balcani fondata nel 1720, l’Accademia di Voskopoja (il primo orfanotrofio del mondo post-bizantino fondata nel 1744), le numerose chiese piene di affreschi dipinti dai famosi pittori post-bizantini albanesi, tra cui David Selenica e i fratelli Zografi, sono la testimonianza dell’importanza di Voskopoja come centro culturale e intellettuale dell’intero Sud dell’Albania e del Epiro settentrionale.

Nei suoi giorni di gloria (1760), Voskopoja aveva una popolazione che superasse i 60.000 e fu la seconda città più importante dei Balcani per quanto riguarda la popolazione e la prosperità. Fino al 1769, la città ha avuto relazioni commerciali con rinomati centri commerciali di grandi dimensioni di quell’epoca in Europa, come Venezia, Vienna e Lipsia.

Nella seconda metà del XVIII secolo Voskopoja fu saccheggiata e bruciata più volte dal noto Ali Pasha e alla fine è venuta a perdere la sua vitalità e la sua importanza sul percorso commerciale tra Costantinopoli e Venezia.

Il saccheggio della città, in particolare dei suoi tesori, delle registrazioni e dei manoscritti delle sue chiese, è proseguito anche durante la prima guerra mondiale. Nel 1916 Voskopoja fu devastata dal fuoco e solo cinque di circa trenta chiese sopravvissero.

Voskopoja oggi

Voskopoja è oggi solo un piccolo villaggio di montagna di circa 500 abitanti situato a 21 km ad ovest di Korce, ad un’altitudine di 1160 metri, circondato dai bellissimi monti di Morava e dai frutteti e campi che nascondono l’antico splendore delle rovine…

Alcune delle chiese rimaste come la chiesa di San Nicola, la chiesa di Santa Maria, la chiesa di San Atanasio, quella di San Michele, la chiesa di S. Elia e il monastero di San Giovanni Battista sono tra le più rappresentative del mondo ecclesiastico del XVIII secolo, nei Balcani. In generale, i loro dipinti murali sono paragonabili a quelli dei grandi monasteri del Monte Athos e di Meteora in Grecia.

Voskopoja è un posto perfetto per le persone attive che vogliono esplorare e godersi la natura così come per coloro che vogliono praticare sport diversi in questa bella area del paese.

Il villaggio è circondato da alte colline e boschi. Il clima in questo villaggio è fresco in estate e freddo d’inverno con nevicate durante la maggior parte di questa stagione.

Voskopoja è conosciuta per la sua aria pulita ed una ottima meta per la cura delle malattie respiratorie. Avendo alcune piste naturali per lo sci è anche una ricercata località invernale dove si pratica lo sci e altri sport invernali. E’ una località che si può visitare durante tutto l’anno.

Come arrivare a Voskopoja

Voskopoja è raggiungibile con un autobus giornaliero che parte dalla città di Korça ma può essere più facile noleggiare un taxi. Un viaggio di una sola andata con il taxi costa circa 1.500 Leke. Si può chiedere al conducente di aspettare (e raddoppiare il prezzo) o trascorrere la notte in uno degli B&B o hotel del paese.

Korça, dal lato suo, è ben collegata con autobus e minibus (furgone) ad altre città dell’Albania. Si può prendere un minibus anche per raggiungere Pogradec, da dove attraversare la Macedonia e vedere le chiese sparse intorno al lago di Ohrid.

Dove alloggiare

Una volta a Voskopoja potreste decidere di alloggiare qui per rilassarvi e godervi la sua bellissima natura. Un posto che fa a caso vostro è Vila Falo, una struttura costruita con gusto, dotata di un ristorante dove gustare piatti tipici, di un bar, di un parcheggio e area giochi per bambini. Inoltre potrete avere anche il segnale WiFi e una TV a schermo piatto in camera.

Chiesa di San Nicola a Voskopojë – Foto di Markussep da Wikimedia